venerdì 29 aprile 2011

Talenti in fuga! La scelta di Cesaria Larato.

Con questo post inizio una nuova rubrica dedicata al talento, non solo nell'arte ma in tutti i campi, facendo però focus sui giovani italiani, perché troppo spesso scarsamente considerati, anche quando il loro talento è così palesemente evidente.

Anche io, ogni tanto, mi lascio andare a considerazioni stereotipate sui giovani di oggi, la cosiddetta generazione Y, del tipo "gioventù bruciata" o ancora "i giovani di oggi pensano solo a divertirsi, voglia di studiare zero, di lavorare meno di zero", poi, dopo aver sparato tante grossolanità a raffica, magari infervorato dall'ennesimo scandalo sulla escort di turno, e non mi riferisco alla vecchia  Ford Escort, ma alle giovanissime escort così tanto in voga negli ultimi anni, mi fermo a riflettere e dico a me stesso, ma che cavolo stai dicendo, "non fare di tutta l'erba un fascio", aggiungiamoci "da fumare", un po' per ridere , un po' per attualizzare il famoso detto popolare...

Battute a parte, oggi c'è poco da ridere, infatti, negli ultimi anni, anche a causa della epocale crisi che ci ha colpiti tutti dal 2008 e che purtroppo non accenna a finire, ha ripreso vigore la fuga dei giovani talenti italiani verso l'estero, una migrazione meglio nota come fuga dei cervelli,  un esodo forzato non di proporzioni bibliche come quelli di massa di inizio novecento, ma che sta diventando sempre più preoccupante, perché sta rapidamente togliendo al paese  le migliori risorse per il suo futuro.

La fuga dei cervelli è già costata cara all'Italia, 4 miliardi di euro in 20 anni secondo recenti ricerche - leggi QUI - e decine di migliaia di talentuosi italiani migrati verso Stati Uniti, Canada, Germania, Gran Bretagna, Francia, non c'è di che stupirsi se questi paesi siano sempre più ricchi ed evoluti del nostro!

Eppure una volta non era così, l'Italia, culla della cultura occidentale, è stata anche la patria di talenti assoluti in tutti i campi, come Leonardo da Vinci, forse il più grande genio di tutti i tempi, come gli artisti Giotto di Bondone, Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti, solo per citarne tre, o come i poeti-scrittori Dante Alighieri Francesco Petrarca, o ancora i navigatori Cristoforo Colombo Marco Polo, o come gli inventori-scienziati Galileo GalileiAlessandro Volta e Enrico Fermi eccetera, eccetera, la lista di nomi celebri da citare è lunghissima ed arriva sino alla notte dei tempi con Archimede, d'accordo, quest'ultimo genio dell'antichità era greco, ma pur sempre di Siracusa, che all'epoca faceva comunque parte della Magna Grecia, oggi Italia, meridionale per giunta...

Per centinaia di anni l'Italia ha calamitato i talenti di tutto il mondo e grazie a questo potente "magnetismo culturale-artistico-scientifico", è stato possibile quel continuo e proficuo scambio di informazioni, che nel corso dei secoli ha consentito alla gens italica di sviluppare quella genialità leonardesca che universalmente ci riconoscono,  infatti, nessun'altra nazione ha inciso così profondamente sulla cultura e sull'arte mondiale come storicamente fatto dall'Italia, basta pensare che nel Bel Paese c'è il maggior numero di siti patrimonio dell'umanità, ben 45 sugli 890 riconosciuti attualmente dall'UNESCO.

Poi è arrivato l'ottocento e con esso la lenta ma inesorabile inversione di tendenza, la polarità della storica calamita culturale-artistica-scientifica cambiò inspiegabilmente - forse a causa dell'unità d'Italia del 1861? - e invece di attrarre talenti cominciò a respingerli, sino al paradosso attuale, quando, ormai da decenni, anche i talenti nostrani vengono respinti dal paese che fu la culla della civiltà, almeno per quella occidentale.

Nemo propheta in patria, mai stata così attuale questa antica locuzione latina...

Ma tornando all'inizio del lungo preambolo, proprio per non fare di tutta l'erba un fascio, che porto come esempio, in contro tendenza rispetto alla ormai preoccupante  fuga dei cervelli in corso, la scelta fatta da Cesaria Larato, una 25enne mia compaesana, lo scorso marzo si è laureata, con lode, presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, facoltà di Economia, corso di Laurea Magistrale in Marketing, discutendo una tesi in ICT sul  Customer Relationship Management.

Cesaria ha preferito far fruttare il suo giovane talento nella terra di origine, le Murge, facendo pertanto una scelta in contro tendenza rispetto ai suoi coetanei, non andando così ad incrementare la fuga dei cervelli, da maggio 2009 Cesaria è stata infatti assunta, con un contratto a progetto, presso la divisone WEB della Natuzzi S.p.A., la più grande azienda italiana di arredamento, leader mondiale dei divani in pelle e una delle pochissime aziende meridionali presente, con quasi 700 punti vendita, in tutti i continenti del mondo.

Cesaria negli ultimi 2 anni, non solo ha lavorato presso una grande multinazionale italiana, ma ha anche trovato il tempo per studiare sodo e laurearsi con lode, un esempio positivo che fa da contraltare alle scelte di fuga fatte da sempre più giovani italiani, meridionali in particolare.

Per chiunque trovare lavoro in Italia è ormai impresa difficile, per i giovani del sud, specialmente se donne, è poi quasi impossibile, così sempre più spesso il talento italico prende strade che conducono all'estero.

Ma se in 20 anni abbiamo già perso 4 miliardi di euro, quanto ci costerà nei prossimi 20 anni questa continua fuga di cervelli dal nostro paese?

Basterà l'immenso patrimonio artistico-culturale, accumulato dai nostri talentuosi avi nel corso di quasi 30 secoli, per sfamarci nel corso di questo secolo?

Non credo proprio se continuiamo così!

Come Cesaria, anche io da giovane scelsi di restare nelle Murge, infatti, nonostante l'allettante proposta di lavorare a Barcellona, la città della movida per eccellenza, preferii tornare a casa per mettere a frutto quanto avevo imparato in Spagna.

Ripensando a quella scelta di vita, ogni tanto mi pento di non essere rimasto in Spagna, ma oggi, con la crisi epocale che ha colpito la Spagna, molto più duramente che l'Italia,  quell'avventata scelta giovanile si sta rivelando azzeccata, pertanto invito i giovani talenti italiani, ad essere più ambiziosi per il bene della patria, ma anche di sapersi accontentare quando inizialmente non si viene  considerati e/o valorizzati adeguatamente, comunque coltivate bene il talento acquisito, vedrete che prima o poi emergerà.

Spero che le istituzioni e le aziende italiane si affrettino a fermare questa preoccupante fuga di cervelli, se continua così tra una generazione resterà ben poco del plurisecolare genio italico, già oggi limitato alla moda ed al design, così facendo il prossimo Archimede o Leonardo non sarà certo un genio italiano!

Microsoft, Apple, Google, Facebook e Twitter, hanno rivoluzionato la vita delle ultime due generazioni, tutti questi colossi informatici sono stati fondati da giovani talenti americani, è forse un caso se noi italiani siamo praticamente marginali in questa rivoluzione informatica?

E pensare che se nell'ottocento, i padri delle moderne telecomunicazioni, gli italiani Antonio Meucci, inventore del telefono e Guglielmo Marconi, inventore della radio, non fossero stati costretti a sviluppare le loro invenzioni in America,  oggi probabilmente la fiorente industria IT della Silicon Valley si sarebbe sviluppata in Italia invece che in California, Microsoft, Apple, Google, Facebook e Twitter sarebbero state fondate da qualche talentuoso universitario italiano.

Se siete sopravvissuti sino a questo punto, vuol dire che avete ancora la forza di leggere la tesi sul CRM di Cesaria Larato, state tranquilli, anche se lo meriterebbe non la pubblico tutta, qui sotto ho infatti inserito solo il riassunto pubblicato ad inizio aprile dal giornale "La Gazzetta dell'Economia".

Dopo tanto leggere, potete anche scrivere qualcosa, magari lasciando un commento, sono accettate anche le critiche per la lunghezza logorroica del post, non siate volgari però, altrimenti vi banno ;-)

Posted by: Antonio Colaninno



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido l'articolo anche se non ho capito bene cosa sia il crm, peró se tutti scappano via dall'Italia poi non lamentiamoci dei tanti immigrati, quindi ben vengano le scelte in contro tendenza, specialmente se fatte da donne in gamba...

Anonimo ha detto...

Siamo un gruppo di volontari e di partenza una nuova iniziativa in una comunità. Il tuo blog ci ha fornito preziose informazioni su cui lavorare. Avete fatto un lavoro meraviglioso!

inSABBIAndo (l'arte) ha detto...

@anonimo, coloro che fuggono dall'Italia hanno valide motivazioni, ma l'unica maniera per migliorare la condizione di tutti e restare e lottare, le donne che si occupano di web non sono molte, quindi la scelta di Cesaria è doppiamente condivisibile.

inSABBIAndo (l'arte) ha detto...

@gruppo anonimo, grazie per i complimenti, li apprezzo molto. Se avete bisogno di qualche info per il vostro progetto contattatemi via email. Ciao.

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